LIBER pubblica le nuove raccomandazioni per i negoziati con gli editori

LIBERLIBER, la principale associazione europea delle biblioteche di ricerca, ha pubblicato ad inizio aprile i nuovi principi a cui le biblioteche dovrebbero ispirarsi per i negoziati con gli editori sull’Open Access: Four Urgent Recommendations for Open Access Negotiations with Publishers

L’Associazione, che nel 2017 fa aveva pubblicato i 5 principi per i negoziati con gli editori per l’accesso aperto, riconosce che in questi ultimi 5 anni sono cambiate molte cose, tra cui forse la più evidente è la comparsa degli accordi trasformativi come principale strategia di transizione verso la pubblicazione ad accesso aperto, e delinea 4 raccomandazioni da seguire in fase di negoziazione con gli editori:

  1. l’accesso aperto deve essere al 100% a condizioni eque altrimenti non si deve concludere nessun accordo
  2. per creare un mercato più equo e trasparente, i prezzi dei servizi editoriali ad accesso aperto devono essere disponibili a tutti
  3. si devono definire strategie per supportare la pluralità dell’accesso aperto, includendo nei propri accordi, ad esempio, sia editori completamente Open Access che editori accademici e società indipendenti 
  4. tutte le parti interessate nel processo di transizione devono essere coinvolte

Overlay journals: a study of the current landscape

oa-badge-2Segnaliamo un preprint pubblicato su Arxiv, Overlay journals: a study of the current landscape, sull’attuale stato dell’arte del fenomeno degli overlay journals, un canale di pubblicazione molto interessante e forse ancora poco esplorato nell’ambito dell’open access.

Gli autori del preprint hanno individuato 35 overlay journals attualmente attivi, le due aree di ricerca con il maggior numero di queste riviste sono scienze dell’informazione e matematica. La maggior parte delle riviste overlay sono pubblicate da gruppi di scienziati piuttosto che da organizzazioni formali e quasi tutte quelle investigate non fanno pagare delle APC per pubblicare, dato almeno in parte spiegato dall’efficacia in termini di costi del modello di questo tipo di pubblicazione.

Un dato molto interessante è che circa un terzo delle riviste analizzate è indicizzato in DOAJ (n=11; 31%), un terzo nel database Scopus (n=12; 34%) e un terzo in Web of Science (n=11; 31%). Questo dato, che potrebbe sembrare basso, è almeno in parte spiegato dal fatto che il 49% delle riviste (17) hanno pubblicato per la prima volta nel 2020.

Publish with power, protect your rights

planSCoalitionS-PlanS ha recentemente lanciato una campagna: Publish with power, protect your rights rivolta agli autori per verificare e aumentare la loro conoscenza e consapevolezza rispetto ai propri diritti di proprietà intellettuale.  

La campagna mira a incoraggiare i ricercatori a mantenere i diritti di proprietà intellettuale per poter garantire l’accesso aperto ai propri lavori spiegando le azioni da intraprendere. Per informare gli autori CoalitionS offre varie risorse, tra cui brevi video esplicativi:

  • How to reuse & share your knowledge as you wish through Rights Retention: an explainer video 
  • The right to making one’s work Open Access: key messages 

un quiz per testare la propria consapevolezza:

  • The author’s rights quiz: How well do you know your rights as an author?

e una serie di schede esplicative molto chiare. 

Una risorsa utile disponibile (gratuitamente) per il download, l’utilizzo e la condivisione.

European Research Council e open science: l’eccellenza è aperta

open science cafeSegnaliamo un interessante webinar, European Research Council e open science: l’eccellenza è aperta, che si terrà venerdì 8 aprile dalle 13:50 alle 15:00 nell’ambito della rassegna di seminari Open Science Cafè, organizzati dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e pensati per la comunità scientifica italiana con i temi e le novità dal mondo della scienza aperta.
Nell’incontro si parlerà di come l’European Research Council (ERC), uno dei più importanti enti finanziatori della ricerca scientifica, sostiene la scienza aperta e di cosa in concreto è richiesto ai beneficiari dei suoi finanziamenti.
Interverranno Chiara Pavone, che si occupa di Open Science e Open Access all’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione del CNR, Anna Pelagotti, Policy Expert presso ERCEA (Agenzia Esecutiva del Consiglio Europeo della Ricerca nell’Unità di Supporto al Consiglio Scientifico), e Emma Lazzeri che lavora per GARR alla definizione di strategie, strumenti e alla formazione e informazione su tematiche relative alla scienza aperta.
Per partecipare è necessario iscriversi al seguente link: https://learning.garr.it/enrol/index.php?id=168

20 anni dalla Budapest Open Access Initiative

BOAISono state appena pubblicate le nuove Raccomandazioni della Budapest Open Access Initiative (BOAI) che ha celebrato il suo ventesimo anniversario il 14 febbraio.

Per celebrare  questo importante anniversario, il comitato direttivo della BOAI ha quindi pubblicato una nuova serie di raccomandazioni basate sui principi originali dell’iniziativa, sulle circostanze attuali e sul contributo di colleghi di diverse provenienze, sia geografiche che di ambito accademico.

I principi rimangono sempre quelli basati sulla dichiarazione originale BOAI del 2002 e sulla dichiarazione del decimo anniversario del 2012 ma, visto che chiaramente l’open access (OA) ha continuato  a svilupparsi negli anni – si pensi, ad esempio, alla crescita del numero degli articoli che ora sono pubblicati ad accesso aperto, al numero degli archivi, alle nuove riviste OA e all’aumentare costante di quelle che si convertono in OA, alla pratica ormai consolidata di pubblicare preprint, alla proliferazione di nuove politiche da parte degli enti finanziatori e delle università – si è pensato fosse il momento giusto per mettere a frutto la consapevolezza acquisita sui pro e i contro delle politiche relative all’accesso aperto che si sono succedute per creare una nuova lista di raccomandazioni.

Si è deciso di non creare un lungo elenco di raccomandazioni ma di sottolineare solo quattro punti base, corredati da ulteriori specifiche: infrastrutture aperte, valutazione della ricerca, tariffe per la pubblicazione (APC) e accordi “read and publish”, e di focalizzarsi solo sugli articoli ad accesso aperto ed i preprint.

Plan S for Shock. Science. Shock. Solution. Speed

plan s for shockPlan S for Shock è un un volume recentemente pubblicato ad accesso aperto scritto da Robert-Jan Smits, ideatore del Plan S, e Rachael Pells.

Il testo, ripercorrendo la storia dell’accesso aperto e in particolare di Plan S, offre diversi punti di vista nonché interessanti riflessioni sul perché l’accesso aperto è importante e soprattutto sul futuro dell’editoria scientifico accademica. Gli autori sottolineano come l’esperienza della pandemia abbia mostrato quanto la condivisione delle pubblicazioni scientifiche e soprattutto dei dati della ricerca sia fondamentale, e come questa esperienza abbia smascherato una volta per tutte l’insostenibilità del tradizionale sistema editoriale scientifico accademico.

Il volume, una lettura molto stimolante, si conclude con un appello alla comunità scientifica a non ripetere gli errori fatti con gli articoli scientifici quando si tratta di dati, ma al contrario di far tesoro dell’esperienza maturata durante la pandemia e far sì che la libera condivisione dei dati della ricerca diventi la normalità. Questo permetterà alla comunità scientifica di affrontare con maggiore forza le prossime sfide che la attendono: il cancro, il cambiamento climatico, la transizione energetica e la sicurezza alimentare.

Action plan for diamond open access

OAplanScience Europe, coAlition S, OPERAS e Agence Nationale Recherche (ANR) hanno presentato l’Action plan for diamond open access, un piano d’azione per lo sviluppo sostenibile dei cosiddetti open access diamond journals (riviste ad accesso aperto che non richiedono APC/costi per pubblicare). 

Il piano si concentra su quattro punti fondamentali: l’efficienza, il mantenimento di standard di qualità, il rafforzamento delle capacità e la sostenibilità, e prende in considerazione lo sviluppo di risorse comuni per l’intero ecosistema delle riviste “diamond”, inclusi giornali e piattaforme, nel rispetto della loro diversità culturale, linguistica e disciplinare che costituisce la forza del settore. Il piano d’azione, nato dal report The OA diamond journals study sullo stato dell’arte degli open access diamond journals, ha lo scopo di creare una comunità globale che disponga degli strumenti per rafforzare le riviste e le piattaforme Diamond OA esistenti in modo da aumentarne l’impatto e la visibilità.

Project JASPER

jasperIl progetto JASPER (JournAlS are Preserved forevER) è un’iniziativa nata per assicurare la conservazione a lungo termine delle riviste ad accesso aperto. È stato lanciato in occasione della Giornata mondiale della conservazione nel 2020 in risposta ad un preprint Open is not forever (ora pubblicato sul Journal of the Association for Information Science and Technology ) che mostrava che le riviste online, sia ad accesso aperto che chiuso, possono semplicemente scomparire da Internet.

Il progetto, attualmente in fase iniziale, vede la collaborazione di CLOCKSS, DOAJ, Internet Archive, Keepers Registry e PKP, ed è indirizzato a favorire la pratica della conservazione a lungo termine delle riviste ad accesso aperto pubblicate da editori che non hanno le risorse economiche per permettersi di pagare per i servizi attualmente disponibili sul mercato. Partendo da un elenco di riviste indicizzate in DOAJ che non fanno pagare le APC (definite “diamond” OA), i cinque partner in questa prima fase del progetto stanno studiando quale possa essere la via più sostenibile per facilitare l’archiviazione di riviste. In questa fase il Progetto sta coinvolgendo servizi di archiviazione che già partecipano al Keepers Registry, più avanti sarà allargato ad altri.

Pay to close: ResearchEquals

researchequalsResearchEquals è una nuova piattaforma di pubblicazione ad accesso aperto sviluppata da Liberate Science.

La piattaforma, lanciata la scorsa settimana, consente ai ricercatori di pubblicare il loro processo di ricerca passo dopo passo, condividendo gli elementi costitutivi della ricerca in modo continuo e in ordine cronologico. Tutti i risultati della ricerca possono essere pubblicati, indipendentemente dal fatto che siano testo, dati, codice o qualsiasi altra cosa, e ogni passaggio ottiene un DOI che può essere collegato agli altri via via che la ricerca procede permettendo in questo modo di documentarne tutto il percorso indipendentemente dall’output, risultati negativi compresi.

ResearchEquals è “pay to close”, il che significa che pubblicare con licenza CC0 o CCBY è a costo zero, viceversa se si vuole pubblicare con licenze più restrittive bisogna pagare da 149,99 euro per una licenza CC BY SA fino a 549,99 per una licenza all rights reserved.

Un’idea rivoluzionaria, che capovolge uno dei capisaldi dell’accesso aperto e apre a nuovi scenari futuri.

Rapporto 2021 di Plan S

PlanSE’ appena stato pubblicato l’ultimo rapporto di Plan S, Accelerating Open Access, che presenta una panoramica delle attività intraprese dalla cOAlition S nel 2021, sia per quanto riguarda i livelli di conformità raggiunti dagli enti finanziatori della coalizione (che sono arrivati a 26) sia in riferimento agli strumenti e servizi che sono stati sviluppati, Journal Checker Tool e il Journal Comparison Service. Nel Rapporto viene anche delineato il supporto di cOAlition S allo sviluppo di nuovi piani editoriali tramite i Transformative Journals, la Rights Retention Strategy e il ruolo che ha svolto la coalizione nell’incoraggiare i piccoli editori a passare all’Open Access. Nell’ultimo anno la coalizione ha inoltre sostenuto la pubblicazione di un rapporto sui Diamond journals ed ha rilasciato una dichiarazione sull’accesso aperto per i libri accademici.

Coalition S ha individuato alcune priorità strategiche per il 2022: il continuo miglioramento delle strategie intraprese finora, la ricerca di nuovi membri per garantire una copertura più internazionale, e ulteriori collaborazioni con le principali associazioni nel campo dell’editoria accademico-scientifica come, ad esempio, DORA, Science Europe e DOAB.