Come utilizzare Google Scholar per tenersi aggiornati sulle novità che riguardano il proprio ambito di ricerca

overload informationA causa dell’enorme quantitativo di articoli scientifici che vengono giornalmente pubblicati sul Web, è sempre più difficile riuscire a tenere il passo con le novità che riguardano il proprio ambito di ricerca e si rischia di perdere documenti interessanti. Un post, pubblicato su LSE lmpact blog, dà alcuni consigli su come utilizzare Google Scholar per non perdere articoli potenzialmente rilevanti per la propria attività di ricerca:

  • impostare un profilo su Google Scholar (GS) per essere informati ogni volta che un proprio articolo viene citato
  • “seguire” un autore importante nel proprio ambito di ricerca per ricevere una notifica ogni volta che pubblica un articolo
  • ricevere delle notifiche ogni volta che viene pubblicato un articolo su uno specifico argomento, facendo una ricerca su GS e cliccando su “create alert”. In questo caso si consiglia di essere molto specifici
  • controllare, almeno una volta al mese, gli aggiornamenti (“my updates”) che GS invia basandosi sulle proprie pubblicazioni e sugli articoli che sono stati cercati e scaricati

L’autrice del post sottolinea che si potrebbero utilizzare anche alcuni social media ma se l’obiettivo principale è quello di tenersi aggiornati sulle ultime pubblicazioni accademiche, non occorre perdere tempo su questi siti in quanto il valore aggiunto che possono offrire in questo caso è piuttosto basso.

Strumenti “salvagente” per non affogare nel mare della letteratura scientifica

Immagine3A causa dell’enorme quantitativo di documentazione scientifica sul Web, è sempre più difficile riuscire a tenere il passo con tutto ciò che viene pubblicato nel proprio ambito di ricerca e si rischia di perdere documenti interessanti. Un stimolante articolo, pubblicato sulla rubrica online Toolbox di Nature, elenca alcuni strumenti specializzati nel filtrare e segnalare letteratura scientifica in base agli interessi di chi li utilizza, che possono aiutare a gestire l’enorme flusso della letteratura scientifica. Tra i vari strumenti segnalati nell’articolo ci sono l’ormai consolidato servizio My Updates di Google Scholar che segnala la pubblicazione di nuovi articoli basandosi su ciò che è stato pubblicato dall’utente, ed i motori di ricerca di nuova generazione come PubChase e Sparrho. PubChase segnala articoli da PubMed facendo riferimento alle pubblicazioni ed agli articoli che l’utente ha letto o scaricato, Sparrho lavora in base alle indicazioni dell’utente a cui è richiesto di assegnare un ranking alle pubblicazioni recuperate (da rilevante a irrilevante) in modo da affinare successivamente le sue capacità di ricerca.

 

Collaborazione tra Google Scholar e Web of Science

2012-09-06logogrande3Google Scholar e Web of Science hanno iniziato una collaborazione per semplificare il processo e i tempi di ricerca. E’ attivo, per i soli utenti della Web of Science Core Collection, un collegamento diretto tra i due database: svolgendo una ricerca in Google Scholar, per ogni documento recuperato è attivo un link ai documenti indicizzati in Web of Science che lo citano. Viceversa svolgendo una ricerca su Web of Science è attivo un collegamento (Look up full-text) a Google Scholar per quegli articoli di cui è disponibile una versione ad accesso aperto. Qui è disponibile il flyer in italiano a cura della Thomson Reuters.

Google Scholar Library

GSLBibliosan20Google Scholar ha lanciato un nuovo servizio per la gestione dei riferimenti bibliografici online, Google Library, che si affianca ai più conosciuti Zotero e Mendeley. Attualmente ciò che differenzia il servizio da altri strumenti di reference management è l’impossibilità di condivisione delle citazioni. E’ possibile creare il proprio profilo personale dalla home page Google Scholar, cliccando su “La mia Biblioteca”.

Per approfondire le caratteristiche dei reference management e conoscere i dettagli dei principali strumenti di questa categoria Bibliosan 2.0 mette a disposizione una pagina.