Nuove forme di peer review

peer reviewLa scorsa settimana dedicata alla peer review ha visto una grande partecipazione da parte di tutti coloro coinvolti nel processo di valutazione: ricercatori, editori e servizi terzi che offrono diverse forme di peer review e non solo. Il dibattito si è focalizzato su come superare le criticità del processo di valutazione come, ad esempio, i tempi eccessivamente lunghi, la trasparenza ed il riconoscimento del lavoro svolto dai ricercatori in qualità di revisori. Le diverse soluzioni proposte si orientano soprattutto verso la post publication peer review, tra queste segnaliamo: PubPeer, che permette commenti in forma anonima su articoli dotati di DOI o pubblicati come preprint su arXiv, e F1000Research, che pubblica articoli per i quali richiede una successiva open peer review da parte della propria comunità di esperti. La peculiarità di questo servizio è che tutto il processo di peer review è completamente trasparente e può essere seguito da tutti e in tutte le sue fasi. Quando l’articolo supera le revisioni, viene indicizzato dai più importanti database bibliografici quali, tra gli altri, PubMed Central, Scopus ed Embase. Altri esempi di open peer review sono offerti dai così detti mega-journalsUn altro interessante esperimento in questo ambito è offerto da Publons che offre un riconoscimento pubblico al lavoro di revisione. Questo servizio, in collaborazione con i principali editori scientifici, assegna dei crediti per ogni revisione effettuata e permette ai revisori, pur mantenendo l’anonimato quando richiesto, di certificare la propria attività a fini curricolari. Non mancano proposte innovative anche per quanto riguarda la pre publication peer review, tra queste segnaliamo Peerage of Science, servizio gratuito di peer-review cui gli autori possono rivolgersi prima di sottoporre il proprio articolo ad una rivista. Il servizio si caratterizza per i tempi rapidi ed un processo trasparente. Gli autori possono poi pubblicare o su una rivista che sottoscrive il servizio o proporre l’articolo completo di peer review ad altre riviste.