Alt H-Index

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Presentiamo un post recentemente pubblicato su Leiden Madtrics, il blog del Centre for Science and Technology Studies dell’Università di Leiden.

Gli autori, Sarah de Rijcke, Ludo Waltman e Thed van Leeuwen, presentano una infografica dove vengono efficacemente illustrati i limiti dell’H Index. In particolare vengono affrontati gli aspetti più critici che presenta l’uso di questo indicatore ai fini della valutazione delle carriere dei ricercatori. Innanzitutto questo indicatore favorisce i ricercatori più anziani rispetto ai loro colleghi più giovani, non permettendo un confronto leale tra ricercatori che si trovano in momenti diversi della carriera. 

Altro limite importante dell’H index è dato dal fatto che non può tener conto delle diverse pratiche di pubblicazione e citazionali che variano a seconda dell’ambito disciplinare dei ricercatori ma che possono variare anche all’interno dello stesso ambito. Ragione per cui alcuni campi della scienza sono favoriti rispetto ad altri.

In conclusione, gli autori avanzano l’esigenza di approcci alla valutazione della ricerca più completi, ovvero che considerino la ricerca in tutti i suoi aspetti (leadership, capacità collaborative, qualità della ricerca… ) piuttosto che limitarsi all’utilizzo di un singolo indicatore che prende in considerazione solo il numero di pubblicazioni e il loro impatto in termini di citazioni, con il rischio, tra l’altro, di favorire condotte poco corrette come ad esempio l’abuso di autocitazioni.