Rapid Reviews: COVID-19 (RR:C-19)

RRC19La rivista Rapid Reviews: COVID-19 (RR:C-19) è un overlay journal ad accesso aperto fondato dalla casa editrice MIT Press, in collaborazione con l’università della California Berkeley, con lo scopo di provare a filtrare l’enorme flusso di preprint sul COVID-19 e di selezionare solo quelli più rigorosi ed affidabili.

Sfruttando le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ed affidandosi alla collaborazione di una rete di studiosi, vengono identificati preprint sul COVID-19 caricati sui principali archivi ad accesso aperto come medRxiv, bioRxiv e SSRN. Questi lavori vengono poi sottoposti ad una rapida open peer review nel tentativo di bilanciare la necessità di rigore propria della peer review con il bisogno di risposte rapide. I referaggi, corredati dai nomi completi e dalle affiliazioni dei revisori (è anche possibile, su richiesta, renderli anonimi), vengono resi pubblici e viene loro assegnato un DOI (in modo che siano rivendicabili sugli account ORCID e Publons dei revisori).   

Gli autori possono poi decidere se continuare il loro percorso con la rivista ed essere pubblicati su RR:C-19 oppure scegliere di inviare il lavoro alla rivista che preferiscono.  

Esistono già varie iniziative che si occupano di selezionare e revisionare velocemente i preprint sul COVID-19 ma la maggior parte si concentra su preprint di ambito biomedico e clinico, RR:C-19 si impegna invece a coprire anche altre discipline meno considerate come economia, psicologia, antropologia e molte altre sotto-discipline che fanno comunque parte delle scienze umane e sociali.

“Publish, than review”

eLife, rivista open access, ha recentemente annunciato l’introduzione di un nuovo modello di pubblicazione: “publish, then review”.

Da luglio 2021 eLife esaminerà solo i manoscritti precedentemente pubblicati su un archivio di preprint come bioRxiv, medRxiv o arXiv e pubblicherà le revisioni unitamente ai preprint. Nel caso la rivista riceva manoscritti che non siano già depositati come preprint, questi saranno pubblicati da eLife su bioRxiv o medRxiv per conto degli autori.

Alla base di questa scelta la consapevolezza della crescente popolarità dei preprint confermata da un’indagine interna dalla quale è emerso che circa il 70% dei lavori pubblicati su eLife tra maggio e luglio di quest’anno era già stato pubblicato come preprint. 

eLife prevede inoltre di pubblicare le revisioni sugli archivi di preprint indipendentemente dal fatto che un articolo sia accettato o meno per la pubblicazione (gli autori di manoscritti rifiutati potranno ritardare la pubblicazione delle loro recensioni fino a quando i loro articoli non saranno accettati altrove). In quest’ottica sta sviluppando una piattaforma, Sciety, per la condivisione di peer review pubbliche, i cui autori rimarranno comunque anonimi.

Questo nuovo modello rappresenta un contributo all’accesso aperto in quanto rende la condivisione dei preprint, così come l’open peer review, pratiche di default e probabilmente non a caso nasce in questo momento storico in cui, in occasione della pandemia da covid-19, la condivisione è stata centrale e i preprint, cresciuti in modo esponenziale, sono stati lo strumento privilegiato per diffondere i risultati della ricerca. 

Nuova piattaforma per preprint sul nuovo coronavirus

outbreak scienceL’emergenza scaturita dalla diffusione del COVID-19 ha fatto sì che la comunità scientifica mondiale abbia da subito sentito la necessità di condividere rapidamente dati e risultati preliminari rilevanti al contrasto di questa epidemia.

Come risultato di questa esigenza di una pubblicazione e condivisione immediate, sono aumentati in modo esponenziale i preprint (pubblicazioni che non hanno ancora passato la peer review).

Il Wellcome Trust, riconoscendo il valore che hanno questo tipo di pubblicazioni, ha collaborato con Outbreak Science e PREreview all’apertura di una piattaforma di open peer review, Outbreak Science Rapid PREreview, alla quale possono collaborare attivamente i ricercatori che hanno un ID ORCID facendo la open peer review. Sulla piattaforma si trovano i preprint caricati sui tre principali archivi ad accesso aperto medRxiv, bioRxiv e arXiv. Le recensioni sono aperte e possono essere inviate in forma anonima.

PLoS sperimenta la open peer review

PLOSPolicyL’editore open access PLoS ha annunciato che darà, agli autori che pubblicano nelle proprie riviste, la possibilità di allegare al loro lavoro la storia della peer review.
L’editore ha in pratica aggiunto una opzione che permetterà agli autori di decidere se pubblicare o meno la sequenza completa della revisione del loro lavoro includendo la lettera di accettazione del redattore capo, i commenti dei revisori e le risposte degli autori per ogni fase di revisione del manoscritto.

Questa peer review “open” avrà un proprio DOI, molto utile per i revisori in quanto darà visibilità al loro lavoro, solitamente non riconosciuto.
I revisori potranno decidere se firmare le revisioni, facendo comparire il proprio nome accanto ai lavori pubblicati, oppure rimanere anonimi.

Lo scorso anno PLoS aveva firmato la lettera aperta per la open peer review di ASAPbio riconoscendo che questo tipo di revisione, aumentando la trasparenza del processo di valutazione, potrebbe essere vantaggiosa per la comunità scientifica. Questi benefici includono l’aumento della responsabilità sia da parte del revisore che dell’editore, l’opportunità di istruire gli studenti sul processo della revisione tra pari, il  miglioramento della comprensione dell’articolo da parte dei lettori e la possibilità di dare credito al lavoro del revisore.

Open Peer Review Module per gli archivi istituzionali

OPRM_logoIl 27 aprile prossimo verrà presentato a Madrid l’Open Peer Review Module (OPRM) sviluppato da Open Scholar in collaborazione con 5 partner spagnoli e finanziato dal progetto OpenAIRE2020. L’obiettivo è quello di offrire uno strumento per garantire una peer review aperta a tutte le tipologie di lavori depositati negli archivi ad accesso aperto in modo da equiparare, in termini qualitativi, i lavori depositati negli archivi aperti e quelli pubblicati sulle riviste al fine di ridefinire il ruolo degli archivi istituzionali per il futuro della valutazione scientifica. Un sistema di tag e opzioni di ricerca avanzate permetterà di individuare facilmente tutti i lavori depositati negli archivi aperti che hanno ricevuto peer review. Il progetto prevede la graduale conversione degli attuali archivi aperti in piattaforme in grado di assicurare un processo di valutazione aperto e trasparente ad opera della comunità dei pari e riportare in questo modo il processo di valutazione in mano alla comunità scientifica. L’OPRM sarà inizialmente sviluppato come un plugin per i repository che utilizzano Dspace, ma verrà successivamente adattato anche ad altri software come ad esempio EPrints.

The Peer Reviewers Openness Initiative

PROSegnaliamo una recente interessante iniziativa nata dalla volontà di un gruppo di ricercatori/revisori a favore di una maggiore diffusione della scienza aperta. L’iniziativa si fonda sul presupposto che l’apertura e la trasparenza sono valori fondanti della scienza e incoraggia i revisori a richiedere agli autori di rendere disponibili tutti i materiali (dati grezzi, questionari, programmi…) utilizzati in fase di ricerca e per la stesura dell’articolo. I ricercatori che aderiscono all’iniziativa si impegnano, a partire da gennaio 2017, a revisionare solo articoli che rispondono ai seguenti requisiti:

  • i dati e i materiali relativi alla ricerca su cui si basa l’articolo devono essere pubblicamente disponibili
  • nel caso non sia possibile rendere disponibili dati e materiali deve essere fornita una spiegazione (etica, legale…) nell’articolo
  • file e software devono essere inoltre corredati dai documenti necessari per la loro corretta interpretazione ed utilizzo

Sul sito dell’iniziativa si trovano anche linee guida e suggerimenti per gli autori che sono interessati a rendere aperti i risultati delle proprie ricerche

Nuove forme di peer review

peer reviewLa scorsa settimana dedicata alla peer review ha visto una grande partecipazione da parte di tutti coloro coinvolti nel processo di valutazione: ricercatori, editori e servizi terzi che offrono diverse forme di peer review e non solo. Il dibattito si è focalizzato su come superare le criticità del processo di valutazione come, ad esempio, i tempi eccessivamente lunghi, la trasparenza ed il riconoscimento del lavoro svolto dai ricercatori in qualità di revisori. Le diverse soluzioni proposte si orientano soprattutto verso la post publication peer review, tra queste segnaliamo: PubPeer, che permette commenti in forma anonima su articoli dotati di DOI o pubblicati come preprint su arXiv, e F1000Research, che pubblica articoli per i quali richiede una successiva open peer review da parte della propria comunità di esperti. La peculiarità di questo servizio è che tutto il processo di peer review è completamente trasparente e può essere seguito da tutti e in tutte le sue fasi. Quando l’articolo supera le revisioni, viene indicizzato dai più importanti database bibliografici quali, tra gli altri, PubMed Central, Scopus ed Embase. Altri esempi di open peer review sono offerti dai così detti mega-journalsUn altro interessante esperimento in questo ambito è offerto da Publons che offre un riconoscimento pubblico al lavoro di revisione. Questo servizio, in collaborazione con i principali editori scientifici, assegna dei crediti per ogni revisione effettuata e permette ai revisori, pur mantenendo l’anonimato quando richiesto, di certificare la propria attività a fini curricolari. Non mancano proposte innovative anche per quanto riguarda la pre publication peer review, tra queste segnaliamo Peerage of Science, servizio gratuito di peer-review cui gli autori possono rivolgersi prima di sottoporre il proprio articolo ad una rivista. Il servizio si caratterizza per i tempi rapidi ed un processo trasparente. Gli autori possono poi pubblicare o su una rivista che sottoscrive il servizio o proporre l’articolo completo di peer review ad altre riviste.

ScienceOpen: research + publishing network

ScienceOpenScienceOpen è una piattaforma che riunisce in unico luogo servizi di editoria ad accesso aperto e di social networking. In qualità di editore garantisce la pubblicazione immediata degli articoli proposti (previo controllo editoriale) che vengono successivamente sottoposti alla post publication peer-review da parte di tutti coloro che partecipano alla propria rete. ScienceOpen vuole infatti essere anche un luogo di incontro per la comunità scientifica favorendo il confronto e lo scambio di opinioni, e con questo obiettivo aggrega anche articoli ad accesso aperto pubblicati altrove (PMC e Arxiv) che possono essere commentati e revisionati al pari di quelli da loro pubblicati. L’accesso agli articoli è libero, per partecipare attivamente alla comunità (pubblicazione, commenti, attività di review, ratings etc…) è richiesta la registrazione e il possesso del codice ORCID al fine di garantire un confronto di qualità. Questa piattaforma si inserisce tra le numerose iniziative che promuovono nuove forme di valutazione per il superamento dell’IF (per ogni articolo sono disponibili le altmetrics) e della tradizionale peer-review a favore di un processo più trasparente e veloce.

I mega-journals

Imega-journals mega-journals sono un nuovo tipo di riviste scientifiche open access le cui principali caratteristiche sono:
multidisciplinarietà
– light peer review: revisione finalizzata alla sola pubblicazione che accerta la validità del metodo adottato senza entrare nel merito del contenuto
open post publication peer review: viene lasciata ai lettori la possibilità di commentare e valutare pubblicamente il contenuto degli articoli
nessun limite al numero di articoli pubblicati
utilizzo di metriche alternative (article level metrics)
facilità di riutilizzo dei dati

Queste riviste sono nate dopo il fenomenale successo di PLoS ONE, considerato il primo esempio di mega-journal pubblicato a partire dal 2006. Diversi editori, sia accademici che commerciali, stanno sperimentando questo nuovo tipo di pubblicazione che garantisce la disseminazione dell’informazione scientifica in tempi più brevi grazie alla light peer review (50 – 70% degli articoli accettati e tempi di pubblicazione tra i 3 e i 5 mesi) e alla mancanza di limiti nel numero di articoli pubblicati. Alcuni autorevoli esempi di mega-journals sono: BMJ Open, PeerJScientific Reports e Springer Plus.

 

I BENEFICI DELLA OPEN PEER REVIEW

f1000bibliosan20E’ stato pubblicato sul blog dell’editore F1000Research un post che mette in luce i vantaggi dell’utilizzo della open peer review, procedura in cui vengono resi noti i commenti degli esperti che valutano un articolo e in alcuni casi anche i loro nomi. In questo modo viene superata la mancanza di trasparenza che caratterizza la peer review tradizionale aumentando, secondo alcuni, la qualità del referaggio e consentendo ai revisori di dare maggior rilievo al loro lavoro e alle loro competenze professionali.