Future competenze in bibliometria

bibliometric-2017Segnaliamo un interessante post, “Don’t stop thinking about tomorrow!” – Future Competencies in Bibliometrics, pubblicato sul blog The Bibliomagician, che parla delle competenze richieste ai bibliotecari che si occupano di bibliometria.

Il post si basa su un questionario online, e su alcune domande fatte ad un workshop sulla bibliometria, in cui si chiedeva a chi si occupa delle metriche di valutazione della ricerca di identificare le proprie esigenze di formazione e di sviluppo professionale. 

I risultati sono stati molto interessanti, per quanto riguarda la formazione, in dettaglio si sono sottolineate esigenze di formazione e aggiornamento nei seguenti ambiti:

  • nuove applicazioni per l’analisi dei dati e statistica di base
  • strumenti di visualizzazione dei dati
  • questioni di etica e di uso responsabile delle metriche
  • elementi di programmazione e utilizzo dell’intelligenza artificiale 
  • utilizzo delle API per una acquisizione dei dati più efficiente e automatica

Soprattutto sono risultate molto chiare due tendenze: la richiesta di maggior formazione in quella che viene chiamata la “scienza dei dati” (data science) e di maggiori indicazioni pratiche su un uso etico e responsabile delle metriche.

Oltre alle domande sulle esigenze di formazione, ai partecipanti è stato chiesto quali fossero secondo loro le principali sfide per il futuro della valutazione della ricerca.  La prima grande sfida indicata è stata la difficoltà nel contrastare pratiche di utilizzo della bibliometria “poco responsabili”. La seconda è stata l’importante problematica relativa al monopolio, in continua espansione, degli editori nell’area della bibliometria e la conseguente questione della proprietà commerciale degli indicatori per la valutazione della ricerca.

Gaming the metrics. Misconduct and Manipulation in Academic Research

gaming the metricsSegnaliamo la recente pubblicazione del volume Gaming the metrics, a cura di Mario Biagioli e Alexandra Lippman.

La crescente dipendenza dalle metriche nella valutazione delle pubblicazioni accademiche ha prodotto forme radicalmente nuove di frode accademica. Al tradizionale “publish or perish” si è infatti aggiunto il monito “impact or perish” ovvero la necessità che la pubblicazione abbia anche un impatto, misurato da parametri quali le citazioni ricevute, ma anche visualizzazioni, follower counts, likes, retweets, download etc.

Gli autori di questo volume mostrano come la necessità di avere un impatto abbia favorito la manipolazione degli indicatori quantitativi portando a nuove forme di cattiva condotta, offrendo una mappa delle numerose frodi accademiche messe in atto, come ad esempio le citazioni tra autori complici (citation rings), peer-review truccate o falsi archivi di preprint.

Il volume, molto interessante, è disponibile anche ad accesso aperto.

Bibliometrics Training Series

NIHLa biblioteca dei National Institutes of Health ha da poco reso disponibili, gratuitamente online una serie di 13 corsi dedicati alla bibliometria. La serie nasce sulla base dell’esperienza che la stessa NIH ha maturato offrendo da diversi anni ai propri ricercatori servizi bibliografici quali: Measure Productivity, Detect Collaboration, Identify Research Topics e Assess Citation Impact.

La serie dei seminari, organizzata in aree tematiche, per ogni corso offre, oltre al video, letture supplementari per approfondire l’argomento trattato e, aspetto molto interessante, esercitazioni pratiche per “imparare a fare” bibliometria. Gli argomenti trattati vanno dall’uso delle varie basi dati bibliografiche con finalità bibliometriche, la pulizia dei dati, la creazione di network di collaboratori, misurazione dell’impatto citazionale, metriche alternative etc.
Gli autori suggeriscono di seguire i corsi nell’ordine proposto per poterne beneficiare appieno.

Con l’occasione auguriamo a tutti buone feste.