Workbench: nuovo software per la conservazione dei dati

SciBite, società di Elsevier che offre soluzioni di tecnologia semantica, ha lanciato Workbench, un nuovo strumento per semplificare il processo di organizzazione dei dati secondo gli standard terminologici e ontologici con lo scopo ultimo di aiutare nell’approccio FAIR alla gestione dei dati, rendendoli appunto reperibili, accessibili, interoperabili e riutilizzabili.

Con Workbench, i data scientist possono organizzare i dati in modo semplice e accurato risparmiando tempo e rendendoli replicabili. Lo strumento è caratterizzato da flessibilità e da una facile interfaccia che consente agli utenti di caricare e allineare i dati a uno standard preferito senza dover creare codice o flussi complessi. Workbench può anche interagire con diversi formati tabellari tra cui Excel, CSV o txt.

Workbench richiede l’accesso a un server TERMite, che può essere configurato utilizzando una licenza esistente o un server incorporato.

Dunque Workbench semplificherebbe l’arduo compito della conservazione dei dati consentendo alle organizzazioni di promuovere la trasparenza e incentivando la collaborazione tra i team.

Pe approfondimento: www.elsevier.com

PLOS aggiorna la policy relativa alla ricerca sulle persone

PLOS ha recentemente assistito a un aumento su larga scala di casi di manipolazione delle pubblicazioni. In particolare ha gestito un numero maggiore di manoscritti che sollevano dubbi sul rispetto degli standard etici durante il processo di ricerca, sull’esistenza di misure per proteggere i partecipanti alla ricerca o sull’affidabilità dei risultati riportati.

Alla luce di queste preoccupazioni, nel 2022 PLOS ONE ha condotto una sperimentazione in cui a diverse coorti di autori è stato chiesto di fornire i documenti relativi all’approvazione del Comitato Etico prima della revisione paritaria. La conformità è stata elevata, ma ciò che lo staff della rivista ha riscontrato è stato preoccupante: in una coorte, quasi due terzi dei lavori presentati non soddisfacevano i requisiti della rivista per la ricerca su soggetti umani, e sono stati quindi respinti.

Fino ad oggi le riviste PLOS hanno richiesto che gli studi, condotti con il coinvolgimento di persone, includessero una dichiarazione etica che riportasse informazioni sull’approvazione etica dello studio e sulle procedure di consenso informato. Ora però, a partire dal 1° marzo 2023 in seguito a quanto evidenziato, la politica per PLOS ONE, PLOS Climate, PLOS Global Public Health e PLOS Water è in fase di aggiornamento e sono in valutazione aggiornamenti simili anche per altre riviste del gruppo editoriale.

Dunque, in base alla nuova politica interna, la documentazione originale di approvazione etica sarà richiesta al momento dell’invio e valutata dal personale della rivista prima della peer review; in caso di dubbi sui documenti di approvazione etica e/o non saranno conformi alla policy di PLOS, il manoscritto verrà rifiutato preventivamente senza passare alla revisione esterna.

Sebbene questa nuova policy non sia in grado di identificare tutte le ricerche potenzialmente fraudolente o non etiche, si tratta comunque di uno sforzo per salvaguardare l’integrità degli articoli di ricerca per i quali il motivo della ricerca stessa sono le persone, per sostenere politiche etiche e per garantire che la comunità possa continuare a fidarsi, a riutilizzare e a basarsi sulle conoscenze acquisite e sui lavori già pubblicati.

Per leggere la notizia originale: https://theplosblog.plos.org/

Intelligenza Artificiale e authorship: il nuovo position statement del COPE

L’uso di strumenti di intelligenza artificiale (AI) come ChatGPT o Large Language Models nelle pubblicazioni di ricerca è in rapida espansione, tanto che da circa due mesi è in corso su importanti riviste scientifiche internazionali un vivace dibattito sul futuro di questi mezzi e sul loro significato. Il COPE, Committee on Publication Ethics, si unisce a organizzazioni come WAME e JAMA Network per affermare che gli strumenti di IA non possono essere indicati come autori di un articolo, e ha pubblicato a questo proposito un position statement.

Il breve documento, che prende le mosse da un articolo pubblicato su Nurse Education in Practice in cui ChatGPT compare come autore a cui sono seguite risposte come quella della rivista Nature, chiarisce che gli strumenti di intelligenza artificiale non possono soddisfare i requisiti di authorship, dal momento che non possono assumersi la responsabilità del lavoro pubblicato. In quanto entità non legali, non possono affermare la presenza o l’assenza di conflitti di interesse né gestire il copyright e gli accordi di licenza.

Gli autori che utilizzano strumenti di AI nella stesura di un manoscritto, nella produzione di immagini o di elementi grafici dell’articolo, o nella raccolta e analisi dei dati, devono essere trasparenti nell’indicare nella sezione dei materiali e metodi dell’articolo come è stato utilizzato lo strumento di AI e quale strumento è stato utilizzato. Gli autori sono pienamente responsabili del contenuto del loro manoscritto, anche delle parti prodotte da uno strumento di AI, e sono quindi responsabili di qualsiasi violazione dell’etica di pubblicazione.

Qui il Position Statement: https://publicationethics.org/cope-position-statements/ai-author

Bibliostar 2023 – Visioni future: Next Generation Library

Il 30 e 31 marzo prossimi si rinnova il consueto appuntamento annuale, organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano, rivolto a bibliotecari e operatori della cultura.

L’edizione 2023 si ispira al progetto europeo NextGenerationEU e suggerisce la necessità di una visione complessiva per il futuro delle biblioteche, alla quale PNRR e fondi strutturali di investimenti potranno dare un contributo rilevante. In particolare l’evento sarà occasione di ragionamento su come i cosiddetti pilastri su cui si fondano Next Generation e   PNRR possono costituire fonte di ispirazione per le biblioteche. Tra questi: digitalizzazione, innovazione, cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; istruzione e ricerca; inclusione e coesione.

Particolare attenzione verrà posta in questo quadro al Piano Nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale e alle sue articolazioni regionali e territoriali. Inoltre il Convegno presenterà i progetti di alcune biblioteche che hanno già potuto utilizzare questi flussi finanziari, e le realizzazioni più significative senza trascurare le esperienze che ci giungono dalle più avanzate realtà internazionali.

Accanto alle due sessioni plenarie che si terranno le mattine di giovedì 30 e venerdì 31 marzo, il programma propone un ricco panorama di agili sessioni, laboratori e workshop tra cui quello proposto dall’Associazione Gidif-Rbm dal titolo Future thinking and design: approccio creativo e mutidisciplinare nella ricerca dell’informazione (31 marzo, Sala Toscanini, ore 9.30. Per registrarsi: https://www.eventbrite.it/e/biglietti-futures-thinking-and-design-559645804667).

La partecipazione al Convegno è gratuita con registrazione obbligatori a questo link. Il biglietto, unico e valido per le due giornate, è nominativo e non è possibile selezionarne più di uno alla volta.

​Le registrazioni online sono aperte fino al 28 marzo alle ore 24.00.

Come tradizione vuole, sarà possibile visitare gli stand allestiti degli Editori e dalle Aziende che operano nell’ambito dei servizi e dei prodotti per le biblioteche.

Per il programma dettagliato:

https://www.convegnostelline.com/sessioni-principali – 30-marzo-2023

https://www.convegnostelline.com/sessioni-principali-31-marzo-2023

https://www.convegnostelline.com/2023-incontri-e-workshop-in-presenza

Clarivate aggiunge il Preprint Citation Index a Web of Science

Clarivate Plc, proprietario di una delle due banche dati bibliometriche utilizzate dagli Enti di ricerca, Istituzioni e Università, ha aggiunto il Preprint Citation Index alla piattaforma Web of Science (WoS).

Come sappiamo un preprint è la versione di un documento o di un risultato di ricerca disponibile pubblicamente in archivi online prima della peer review. L’inclusione dei preprint in WoS rende più semplice e veloce per i ricercatori l’inserimento di questi documenti nei loro flussi di lavoro, consente l’accesso immediato a preprint aggiornati, aggregati e ricercabili da archivi selezionati collegati ai profili degli autori.

Al momento del lancio, il Preprint Citation Index fornisce quasi due milioni di preprints provenienti dai repository arXiv, bioRxiv, chemRxiv, medRxiv e Preprints.org. Nel corso del 2023 verranno aggiunti i documenti di oltre una dozzina di altri archivi. In WoS i record dei preprint possono convivere con altri “prodotti” e, laddove possibile, sono collegati alle versioni finali dei record. Sono chiaramente contrassegnati nei risultati di ricerca e non sono inclusi in nessuna metrica citazionale, compresi i conteggi delle citazioni o il Journal Impact Factor (JIF) all’interno della WoS Core Collection o del Journal Citation Reports.

Il Preprint Citation Index consente agli utenti di individuare le version of record (ove applicabile) dei preprint, collegare i preprint agli articoli delle riviste, monitorare le nuove ricerche in diversi archivi, ampliare la visione delle competenze dei ricercatori.

A questo link è possibile leggere il comunicato stampa originale.

Dati disponibili su richiesta: esplorare una sfida nella condivisione dei dati della ricerca

Il 16 febbraio 2023 alle ore 15.00 (ora italiana) Nature Springer organizza un Webinar rivolto a ricercatori, specialisti dell’informazione, bibliotecari, finanziatori e a tutti coloro che lavorano sulle sfide della ricerca aperta e della condivisione dei dati.

In epoca Open Science, si sta assistendo a un’evoluzione verso l’obbligo di condivisione dei “raw data” da parte dei finanziatori e anche le riviste scientifiche richiedono sempre più trasparenza su come e dove i dati saranno disponibili.

Un recente articolo Many researchers were not compliant with their published data sharing statement: a mixed-methods study (https://www.jclinepi.com/article/S0895-4356(22)00141-X/fulltext) riporta che solo il 6,8% degli autori, che dichiarano i dati “disponibili su richiesta”, li ha poi effettivamente condivisi a fronte di una reale richiesta.

  • La dicitura “dati disponibili su richiesta” deve continuare a essere una dichiarazione di dati valida? In alternativa, qual è l’approccio migliore per abbandonare questa dichiarazione piuttosto comune?
  • Qual è l’approccio migliore per la disponibilità dei dati a lungo termine?
  • In che modo editori, finanziatori, istituti di ricerca, revisori e autori possono collaborare per garantire la disponibilità dei dati?
  • Come devono essere considerati i dati della ricerca nei criteri di valutazione dei ricercatori?

Ecco alcuni punti salienti che la tavola rotonda esplorerà e che ci aiuterà a riflettere sul problema che, forse, risente ancora di un pregiudizio culturale che vede i ricercatori ancora impreparati.

Per partecipare, registrazione disponibile al link: https://us06web.zoom.us/webinar/register/2416738610441/

La nuova direttiva copyright e le novità in materia di ricerca

Il giorno 9 febbraio 2023 dalle 14.30 alle 15.30 si svolgerà la conferenza, in streaming, dal titolo:

La nuova direttiva copyright e le novità in materia di ricerca

L’incontro è organizzato dal Competence Center di ICDI, https://www.icdi.it/it/attivita/competence-centre, in collaborazione con GARR, nell’ambito di Open Science Cafè, https://www.icdi.it/it/attivita/competence-centre/open-science-cafe, un appuntamento periodico destinato alla comunità scientifica che tratta i vari aspetti legati alla scienza aperta.

L’incontro, moderato da Elena Giglia, responsabile dell’Unità Open Science all’Università degli Studi di Torino, vede come relatore l’avvocato Simone Aliprandi, avvocato responsabile del progetto copyleft-italia.it e membro del network Array.

Verrà fatta una panoramica sul tema commentando la direttiva UE 790/2019 che ha introdotto alcuni interessanti casi di libero utilizzo delle opere intellettuali in ambito scientifico-accademico in merito ai quali alla fine del 2021, essendo stati recepiti dal legislatore, è stata modificate la legge 633/1941. Verranno inoltre ipotizzati alcuni casi di concreta applicazione.

Per iscrizioni: https://learning.garr.it/course/view.php?id=221

Il valore dell’accessibilità

In un mondo in cui la maggior parte delle interazioni avviene per via digitale, l’accessibilità è uno dei principi fondamentali della pubblicazione e della distribuzione dei contenuti. L’accessibilità è oggi un requisito legislativo in diverse giurisdizioni che impone alle istituzioni di non adottare materiali che non soddisfino uno standard minimo di accessibilità. Ciò ha indotto gli editori accademici e le biblioteche a porre molta enfasi su questo aspetto.

Le Linee Guida per l’accessibilità dei contenuti Web (WCAG) sono un insieme di regole formulate dal World Wide Web Consortium (W3C) https://www.w3.org. La versione più recente, WCAG 2.1 https://www.w3.org/TR/WCAG2, è una raccolta di standard, affidabili e semplici da applicare, utili ai progettisti e agli autori nella creazione di siti web fornendo indicazioni per migliorare l’accessibilità dei contenuti in modo tale che tutti gli utenti possano avere maggiori opportunità, rispetto al passato, senza che nessuno rimanga escluso.

Le istituzioni accademiche e gli editori sono sempre più impegnati nel seguire questi criteri, come le biblioteche sono caldamente invitate a vigilare che le piattaforme e i contenuti siano conformi a seri requisiti di accessibilità digitale.

La pubblicazione delle WCAG 2.2 è prevista a breve e ne daremo evidenza.

Per approfondimenti https://www.straive.com

GeoScienceWorld, Kriyadocs e Technica Editorial Services: un modello per soluzioni editoriali complete

GeoScienceWorld (GSW) ha annunciato nuove partnership con Kriyadocs e Technica Editorial Services per fornire soluzioni editoriali complete per la rivista ad accesso aperto, Lithosphere. https://education.nationalgeographic.org/resource/lithosphere

Queste partnership si basano sulla forte etica di Lithosphere, incentrata sull’autore e sull’editore, sostenendo la spinta di GSW verso l’espansione dei contenuti ad accesso aperto nella comunità scientifica.

Kriyadocs, nota nel settore per fornire soluzioni editoriali end-to-end a una clientela globale di importanti editori accademici, professionali e accademici, è una piattaforma che semplifica i flussi editoriali, dalla presentazione alla revisione fino alla distribuzione, ed è costruita e costantemente sviluppata attraverso la co-creazione e la collaborazione con la comunità degli utenti. https://www.kriyadocs.com/

Technica Editorial, con oltre 30 anni di esperienza nel campo dell’editoria, fornisce servizi editoriali affidabili e di alto livello ad autori, case editrici, organi di stampa universitari e società. Si avvale di una conoscenza unica dell’intero processo di gestione editoriale di libri, riviste e periodici per supportare gli editori a mantenere un efficace flusso di lavoro di peer review basato su standard e best practice del settore. https://technicaeditorial.com/

GSW ha originariamente acquisito Lithosphere dalla Geological Society of America nel settembre 2019 e da allora ha ampliato la sua portata per includere la copertura della ricerca in tutte le aree delle scienze della terra, planetarie e ambientali. https://pubs.geoscienceworld.org/pages/opengeosci

Lithosphere continuerà a pubblicare preziosi articoli, compresi i risultati delle ricerche sia confermativi che nulli, contribuendo a soddisfare queste esigenze in gran parte non soddisfatte nelle geoscienze e non solo.

L’accordo EIFL – OUP per Paesi non europei

Electronic Information for Libraries (https://www.eifl.net/page/about) ha rinnovato per il 2023 l’accordo con la Oxford University Press (OUP) per l’accesso alle riviste, a 30 risorse online e a oltre 400 titoli di libri che coprono un’ampia gamma di informazioni di alta qualità sulla ricerca e sulla pratica in aree specialistiche, disturbi e modalità di trattamento.

Questo accordo prevede l’inclusione di 18 Paesi, quali: Congo, Etiopia, Ghana, Costa d’Avorio, Kirghizistan, Laos, Lesotho, Malawi, Maldive, Moldavia, Myanmar, Nepal, Senegal, Sudan, Tanzania, Uganda, Ucraina. Zambia.

All’accesso scontato alle riviste e alle risorse online della OUP hanno diritto le biblioteche di questi 12 Paesi: Albania, Armenia, Azerbaigian, Figi, Georgia, Namibia, Kenya, Kosovo, Palestina, Macedonia del Nord, Uzbekistan, Zimbabwe.

Inoltre l’accordo prevede l’esonero dei costi di pubblicazione (APC) per gli autori di 28 Paesi partner dell’EIFL (Albania, Armenia, Etiopia, Figi, Georgia, Ghana, Costa d’Avorio, Kenya, Kosovo, Kirghizistan, Laos, Lesotho, Malawi, Maldive, Moldavia, Myanmar, Namibia, Nepal, Macedonia del Nord, Palestina, Senegal, Sudan, Tanzania, Uganda, Ucraina, Uzbekistan, Zambia e Zimbabwe) che pubblicano sulle 110 riviste ad accesso completamente aperto di OUP.

Per approfondimenti: https://www.eifl.net/news/eifl-renews-agreement-oxford-university-press-0