La scorsa settimana è stato annunciato il lancio di una nuova versione di Dryad (archivio dei dati della ricerca) con funzionalità incentrate sul far sì che la pubblicazione dei dati diventi sempre più semplice per i ricercatori.
Tra le novità segnaliamo che:
- l’archivio ora supporta anche i set di dati inviati in modo indipendente e non solo quelli che fanno parte di un articolo inviato ad una rivista
- i dati possono essere caricati direttamente da cloud o dal server di un laboratorio
- i set di dati possono avere dimensioni fino a 300 GB
- i set di dati possono essere facilmente aggiornati o modificati in qualsiasi momento
- vengono aggiornate e visualizzate, per ogni set di dati pubblicato, le statistiche d’uso e la citazione dei dati
- sono state create nuove API (applicazioni che rendono più immediato l’uso di alcune funzionalità informatiche) per facilitare il lavoro sui dati
Molto interessante anche tutto il lavoro che sta facendo il gruppo di lavoro di Dryad per rendere questo archivio di dati sempre più interoperabile:
- integrazione con piattaforme editoriali come Editorial Manager, ScholarOne e PubSweet
- collaborazione con PubMed per consentire anche la ricerca dei set di dati, archiviati in Dryad, relativi agli articoli indicizzati da questa importante banca dati biomedica
- collaborazione con Zenodo, altro importante archivio dei dati della ricerca