Il COPE, Committee on Publication Ethics, ha pubblicato un breve testo con il quale chiarisce la propria posizione circa le liste di riviste predatorie che circolano nel web e nella comunità scientifica e accademica.
Afferma che autori e istituzioni dovrebbero considerare tali liste con lo stesso grado di meticolosità con cui esaminano le riviste stesse, e suggerisce di non fare affidamento su liste che non sono trasparenti circa i criteri usati per includervi delle pubblicazioni. Inoltre queste liste possono essere soggette a dei bias sistematici e includere riviste con scarse risorse ma che sono del tutto legittime e caratterizzate dalle migliori intenzioni.
La dichiarazione prosegue ricordando che Think.Check.Submit è uno strumento semplice che gli autori possono usare prima di sottomettere un manoscritto a una rivista. Le domande a cui l’autore è chiamato a rispondere tramite questa checklist sono basate sui Principles of Transparency and Best Practices in Scholarly Publishing, una serie di criteri usati da COPE, DOAJ, OASPA e WAME nella valutazione delle riviste che chiedono di essere ammesse in queste organizzazioni. Di fatto molte riviste e molti editori non soddisfano tali criteri.
Per leggere lo Statement: https://publicationethics.org/news/identifying-fake-journals
